CHIESA DI SAN BERNARDO

Manutenzione ordinaria della copertura, consolidamento statico e rifacimento della copertura della sacrestia in Località Zurane a Provaglio d'Iseo (BS)

Descrizione storica

Le analisi stratigrafiche delle murature della chiesa, condotte nel 1995, hanno individuato la presenza di muri risalenti al tardo Medio Evo, verosimilmente al XIV secolo.
Negli ultimi decenni del XV secolo venne deciso di edificare la chiesa dedicandola a S. Bernardo, fondatore nel XII secolo dell’Ordine Cistercense.
La nuova chiesa presenta la struttura tipica delle chiese di ambito rurale del XV secolo: navata unica scandita da arconi trasversali a sesto acuto, impostati su piedritti sporgenti verso l’interno, destinati a sorreggere direttamente le travature lignee primarie e secondarie della copertura.
La facciata ha il profilo a capanna mentre l’abside riporta una pianta quadrangolare.
Durante il XVI secolo si procedette al mantenimento e alla decorazione della chiesa con la realizzazione di numerosi affreschi di buona fattura.
Nel XVII la chiesa subisce profonde trasformazioni legate alla pressante richiesta dei vescovi locali di adeguare l’edificio secondo le norme sancite dal Concilio di Trento.
La facciata viene modificata sostituendo il probabile rosone circolare con un’apertura rettangolare con terminazione ad andamento ricurvo e posizionando un nuovo portale in pietra di Sarnico recante la data 1611.
Tra il 1810 e il 1850 la chiesa di S. Bernardo viene nuovamente ristrutturata: si costruisce la sacrestia, viene sistemato il tetto e realizzata una pavimentazione in cotto lombardo. I lavori di mantenimento si protraggono anche durante il XX secolo, quando viene abbassato il piano stradale causando la realizzazione dei gradini in calcestruzzo davanti alla porta di entrata.

Descrizione stato di fatto

La facciata della chiesa si presenta in gran parte ricoperta da intonaco di epoca seicentesca sovrammesso ad un altro di epoca più antica; le sue condizioni non sono ottimali soprattutto per fenomeni distacco dal supporto murario retrostante. Gli altri prospetti esterni evidenziano invece la tessitura muraria a vista realizzata con pietre di medolo e ciottoli con stesura della malta a raso sasso.
L’interno della chiesa si presenta con un buono stato di manutenzione in conseguenza dei lavori di restauro degli affreschi e delle superfici non dipinte svolti tra il 2003 e il 2012.
Le pareti non evidenziano la presenza di lesioni strutturali e gli archi trasversi sono dotati di quattro tiranti di cui tre messi in opera in tempi recenti.
L’orditura della copertura, oggetto di rifacimento circa 25 anni addietro, si mostra in buone condizioni con le travature lignee e le tavelle in cotto ben connesse.
Gravi problematiche sono invece evidenti nell’irregolarità del manto di copertura in coppi che presenta ampi vuoti sia per lo scivolamento degli elementi sia per la loro dissoluzione dovuta a cause intrinseche al materiale, caratterizzato da una blanda cottura.
Anche il manto delle onduline sottostanti risulta alquanto non omogeneo con scivolamento verso il basso e usura del materiale.
Tali fenomeni sono presenti su entrambe le falde del tetto a capanna e molto accentuati soprattutto nei pressi della linea di colmo dove si fanno più frequenti le irregolarità degli elementi della copertura.
Le condizioni precarie del manto determinano numerose infiltrazioni delle acque piovane che oltre a scendere direttamente all’interno dell’aula della chiesa ammalorano le tavelle in cotto e le orditure in legno delle strutture portanti.
Il piccolo campanile, aggiunto probabilmente nel XVIII o inizi XIX secolo, è posto in corrispondenza delle pareti d’ambito ovest e nord poggiandosi sui due lati delle murature e su strutture lignee per i fronti sud e est.
Lesioni sono localizzate sulle due facciate nord e ovest della parte inferiore del campanile, al di sotto della cella campanaria; esse sembrano risultare ormai assestate.
La struttura conserva in gran parte gli intonaci originari con fenomeni di degrado legati alla diffusione di muschi e licheni, all’erosione, allo sfarinamento, alla decoesione dal supporto murario.
Un altro punto bisognoso di intervento riguarda le condizioni di conservazione del corpo edilizio della sacrestia che per un cedimento delle fondazioni è ruotato staccandosi dal paramento di addosso della chiesa.
Il movimento ha determinato l’instaurarsi di lesioni nella volta della sacrestia sia lungo gli spigoli della vela sia in corrispondenza del voltino di terminazione della finestra
L’orditura di copertura della sacrestia presenta inoltre materiali e tipologia di posa alquanto sommari con travicelli a sezione uso fiume di dimensioni e interasse largamente insufficienti alla portata di un qualsiasi carico da neve, così come irregolare risulta l’assito, posto in opera in modo discontinuo.

Progetto

Con il presente progetto si intende porre rimedio alle cause di degrado evidenziate nel paragrafo precedente in modo da consentire la corretta conservazione del bene architettonico.

Le opere sono così individuate:
A) manutenzione ordinaria della copertura della chiesa;
B) consolidamento statico e rifacimento della copertura della sacrestia;
C) restauro del campanile;

A) Manutenzione ordinaria della copertura della chiesa.
L’obiettivo è quello di procedere ad una manutenzione globale del manto di copertura e alla posa di una nuova impermeabilizzazione che elimini completamente le infiltrazioni delle acque piovane. Le operazioni specifiche saranno in linea di massima le seguenti:
– rimozione completa dei coppi con accatastamento in sito in vista del loro riuso;
– rimozione completa delle onduline e loro smaltimento in discarica autorizzata;
– posizionamento di listoni in legno fissati ai sottostanti travicelli in modo da creare una piccola camera d’aria tra le tavelle ed il nuovo assito superiore;
– stesura di assito continuo con elementi accostati;
– stesura di guaina ardesiata impermeabilizzante;
– riposizionamento dei coppi vecchi muniti di ganci fermacoppo.

B) Consolidamento statico e rifacimento copertura della sacrestia;
L’obiettivo è quello di ricucire le lesioni evidenziate sia nelle murature che nella volta migliorando la coesione del corpo edilizio e la sua capacità di resistere ad azioni non convenzionali.
Per raggiungere lo scopo si propone l’inserimento di tiranti in acciaio lungo le pareti interne nord, est e ovest, alloggiati nella sporgenza del cornicione della volta che contorna il perimetro interno del locale.
Le perforazioni per la messa in opera delle catene interesseranno quindi solo lo spessore delle murature nella loro dimensione trasversale. I tiranti saranno in acciaio S275 (Fe 430) di diametro 20 mm. Alle testate dei tiranti verranno posizionati dei capochiave metallici a vista lungo le pareti esterne est, nord e ovest mentre i due elementi di chiusura del lato meridionale, all’interno del presbiterio, verranno realizzati a scomparsa nella muratura.
Si procederà poi al risanamento delle lesioni mediante iniezioni di malta di calce idraulica e inerti selezionati.
Il rifacimento della copertura avverrà con la stessa tipologia materica e tipologica dell’esistente.

C) Restauro del campanile
L’intervento di restauro dovrà essere diretto contro i fattori che stanno agendo sulle superfici mediante un’azione di prevenzione-protezione verso l’ambiente esterno, bloccando le cause del degrado. Si dovrà procedere alla eliminazione di muschi e licheni, impedendo poi all’acqua di infiltrarsi sotto gli intonaci chiudendo le vie di accesso quali fessure, cadute e sollevamenti d’intonaco. Si procederà quindi a consolidare gli intonaci esistenti e a risarcirli nelle lacune.

Località: Provaglio d'Iseo (BS)
Anni di realizzazione: 2015-2016
Committente: Comune di Provaglio d'Iseo
Progettisti: ing. Angelo Valsecchi, arch. Pablo Scirè
Coordinamento sicurezza: ing. Nicola Valsecchi
Impresa edile: Società Generali Costruzioni Srl, Toscolano Maderno
Restauro: Fulvio Sina Restauro Opere d’Arte, Iseo
Vincoli: Bene vincolato ai sensi del D.L.vo 42/2004